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Cover Rivista EAI Pianeta terra ed Idrogeno

Energia: online "Pianeta Idrogeno", lo Speciale ENEA su protagonisti, scenari e tecnologie

Interventi e interviste della Commissaria Ue Gabriel, Alverà, Descalzi, Starace, Regina

In Italia lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno potrà creare fino a 500 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi 30 anni, puntando su neutralità tecnologica, valorizzazione delle diverse tecnologie e ricerca e innovazione come asset strategici. È quanto emerge dallo speciale ENEA Pianeta Idrogeno - online da oggi sul sito eai.enea.it - un viaggio-inchiesta fra i protagonisti del settore, tra i quali la Commissaria Ue alla Ricerca e all’Innovazione Marya Gabriel, il Presidente del Gruppo Tecnico di Confindustria per l’energia Aurelio Regina, gli amministratori delegati di Enel Francesco Starace, di Eni Claudio Descalzi, di Snam Marco Alverà e di RSE Maurizio Delfanti, il Direttore generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico, Mario Fiorentino, il vicepresidente di H2IT Luigi Crema e il Managing Partner and CEO di The European House – Ambrosetti, Valerio De Molli.

Attraverso articoli e interviste, la rivista approfondisce opportunità, prospettive e attuali limiti di questo vettore; insieme allo Speciale, sul sito www.eai.enea.it è disponibile una guida sulle tecnologie e i progetti più recenti sviluppati da ENEA nel campo dell’idrogeno e delle fuel cell.

“ENEA presidia il settore idrogeno da oltre 30 anni, con attività di ricerca, sviluppo e sperimentazione a 360 gradi, grazie a professionalità e infrastrutture molto avanzate che consentono di fare da ‘cerniera’ tra laboratori e industria”, spiega il Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA, Giorgio Graditi.  “Un esempio è la Hydrogen Valley - aggiunge - progetto da 14 milioni di euro finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito dell’iniziativa Mission Innovation, per realizzare nel Centro Ricerche ENEA Casaccia un insieme di infrastrutture high-tech che agiscono come incubatore tecnologico per i diversi anelli della filiera dell'idrogeno e offrire opportunità di sviluppo, innovazione e servizi avanzati alle aziende”.

Ampio spazio viene dato alle strategie di Stati Uniti, Giappone, Australia - ma anche di Germania, Francia, Spagna e Olanda - e nell’ambito dello scenario italiano vengono evidenziate le sfide e gli ostacoli alla creazione di una filiera e alla conquista di spazi e competitività. Ad oggi, nel nostro Paese vi sono settori più maturi e più pronti da un punto di vista tecnologico mentre altri necessitano di ulteriori sforzi. Soprattutto, evidenzia lo Speciale, va coniugata la capacità e l’offerta di innovazione e sviluppo tecnologico del mondo della ricerca con la domanda di innovazione e chiusura dei cicli delle filiere produttive.

“L’Italia può posizionarsi strategicamente lungo tutta la catena del valore dell’idrogeno (produzione, trasporto, logistica, distribuzione, storage, usi finali) grazie ad una grande tradizione manifatturiera, ad un know-how e a centri di ricerca di eccellenza, nonché ad una collocazione geografica ideale per diventare il futuro hub europeo e mediterraneo sul fronte idrogeno”, conclude Graditi.

Allo Speciale hanno collaborato Laurent Antoni, presidente di Hydrogen Europe, l’associazione europea delle organizzazioni di ricerca su fuel cell e idrogeno, Sunita Satyapal, Direttore Ufficio Tecnologie per idrogeno e fuel cell del Dipartimento Energia degli Stati Uniti (DOE), Ken Baldwin, Direttore dell’Energy Change Institute dell’Australian National University, Noboru Hashimoto della Panasonic Yamanashi University in Giappone, Marcello Capra del Ministero della Transizione Energetica, Antonino Aricò, Direttore dell’Istituto CNR di Tecnologie Avanzate per l’Energia, Andrea Bombardi, Executive Vice President e Antonio Lucci, Senior Business Development Manager del RINA.

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