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diagnosi energetiche

Energia: ENEA, oltre 10 mila diagnosi inviate dalle imprese nel 2023

Superata quota 40 mila dall’istituzione dell’obbligo nel 2015

Sono oltre 10 mila le diagnosi energetiche inviate all’ENEA da circa 6 mila imprese italiane[1] nel 2023, portando a quasi 40 mila il numero complessivo delle diagnosi raccolte dal 2015, anno di entrata in vigore dell’obbligo[2]. È quanto emerge dal report presentato oggi da ENEA che conferma l’Italia in vetta alla classifica UE dei Paesi più virtuosi nell’attuazione della Direttiva europea sull’efficienza energetica.

Nel dettaglio, degli oltre 10 mila audit energetici presentati alla scadenza del 31 dicembre 2023, circa 6 mila provengono da grandi imprese, quasi 2 mila da grandi imprese energivore e oltre 2 mila da PMI energivore. I settori più rappresentati sono il manifatturiero (5.566 diagnosi), il commercio (1.455 diagnosi) e i trasporti (585 diagnosi).

Dal report emerge che oltre il 44% delle 6 mila aziende, che hanno ottemperato al decreto nel 2023, sono grandi imprese, circa il 17% grandi imprese energivore e quasi il 40% PMI energivore. Il principale settore economico di appartenenza delle aziende risulta quello manifatturiero (4.149 imprese), seguito per numerosità da commercio (433) e trasporti (235).

Per semplificare al massimo gli adempimenti e l’invio della documentazione, ENEA ha ulteriormente aggiornato il portale Audit102, introducendo nuove modalità per la comunicazione di alcuni dati da parte delle imprese[3] e ampliando la sezione relativa agli interventi effettuati.

Attraverso le diagnosi è possibile raccogliere una considerevole mole di dati, che ENEA ha messo a fattor comune attraverso la collana editoriale i Quaderni dell’Efficienza Energetica che offre agli stakeholder interessati un’approfondita analisi di specifici ambiti settoriali, delle tecnologie e dei processi economici coinvolti, oltre a uno studio su consumi e risparmi conseguiti e potenziali nei diversi settori.

Dopo l’aggiornamento delle linee guida settoriali per la redazione delle diagnosi, ENEA realizzerà, in collaborazione con le associazioni di categoria, nuovi quaderni che includeranno anche i dati raccolti attraverso le diagnosi pervenute entro dicembre 2023.

“L’inizio del terzo ciclo di obbligo ha rappresentato una nuova fase del meccanismo, ovvero quello della maturità. La diagnosi si è trasformata da mero obbligo normativo a concreta opportunità per le imprese. Questo anche a causa delle contingenze geopolitiche ed economiche che hanno avuto un notevole impatto sui contesti energetici in cui le imprese si trovano ad operare, primo fra tutti l’aumento dei costi di approvvigionamento”, spiega Marcello Salvio, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica nei settori economici. “Inoltre, l’incremento di soggetti non obbligati per legge a effettuare l’audit energetico che redigono volontariamente la diagnosi del proprio sito produttivo e la inviano all’ENEA è un segnale di maturità e di crescita culturale in tema di efficienza energetica. Così come il maggiore coinvolgimento nella redazione degli audit degli esperti nella gestione di energia interni alle aziende”, conclude Salvio.

Per maggiori informazioni:

Marcello Salvio, ENEA - Laboratorio Efficienza energetica nei settori economici,  

Note

[1] Il totale delle diagnosi è superiore al numero delle aziende in quanto le imprese con più sedi devono presentare diagnosi per ogni sito produttivo.

[2] Secondo quanto stabilisce l’art. 8 del decreto legislativo 102/2014, le grandi imprese e quelle a forte consumo di energia sono tenute a effettuare e a presentare all’ENEA una diagnosi energetica dei propri impianti produttivi entro dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni. Le diagnosi possono essere redatte esclusivamente da soggetti certificati secondo le norme UNI 11339 e UNI 11352, vale a dire EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) ed ESCo (Energy Service Company).

[3] Ai sensi dell’art. 7 comma 8 del D.Lgs. 102/2014

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