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Biotecnologie: ENEA presenta il progetto 2B-Blue al Blue Planet Economy Expoforum 2024

Sviluppare e diffondere le biotecnologie blu[1] attraverso buone pratiche, progetti pilota e 5 hub per il trasferimento tecnologico. Sono questi i principali obiettivi del nuovo progetto europeo 2B-Blue, finanziato con 2,9 milioni di euro e supportato da 10 partner scientifici, tra cui ENEA che lo presenterà a Blue Planet Economy Expoforum, l’evento internazionale dedicato all’economia blu in programma dal 16 al 18 ottobre 2024 alla Fiera di Roma.

“Le biotecnologie blu rappresentano una risorsa straordinaria per rispondere a sfide cruciali come la salute umana, la sicurezza energetica e alimentare, e la sostenibilità ambientale”, afferma Cristian Chiavetta, responsabile del Laboratorio di Strumenti per la sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali di ENEA, che interverrà all’evento sulla Circolarità del ciclo della dissalazione (17 ottobre, 11.15-13.00 presso la Fiera di Roma, Sala Valentino Giuliani).

ENEA organizza, inoltre, l’evento “Favorire la creazione di un ecosistema dell’innovazione per sfruttare il potenziale del settore delle biotecnologie blu: i T-Labs del progetto 2B-Blue e le loro sinergie con alcune iniziative in corso” (18 ottobre, 10.00-11.00 - Sala Valentino Giuliani presso la Fiera di Roma) ed è tra i promotori del Blue Ambassador Award 2024, il riconoscimento che sarà assegnato 18 ottobre a chi si sia distinto nel campo della Blue Economy tra manager, ricercatori, operatori del terzo settore e studenti.

“In Europa, e soprattutto nel Mediterraneo, non siamo ancora in grado di sfruttare a pieno l’enorme potenziale delle biotecnologie blu. Con 2B-Blue puntiamo a migliorare l’accesso ai finanziamenti, costruire partenariati strategici tra ricerca e industria e rendere più efficienti le politiche regionali, accelerandone l’adozione nell’area euro-mediterranea”, sottolinea Chiavetta.

Il progetto 2B-Blue si basa sui risultati raggiunti dal precedente progetto B-Blue, coordinato da ENEA, e punta a consolidare il settore delle biotecnologie blu attraverso azioni mirate quali:  l’integrazione del primo database di buone pratiche; la progettazione di iniziative pilota dimostrative per testare sul campo tecnologie emergenti e favorire il passaggio dalla ricerca all’industria; la creazione di 5 hub interattivi nella regione euro-mediterranea per promuovere la collaborazione pubblico-privata, favorendo la formazione, il trasferimento di know-how e l’innovazione.

A livello globale tra le applicazioni più promettenti delle biotecnologie c’è lo sviluppo di nuovi farmaci poiché gli organismi marini sono in grado di produrre una vasta gamma di composti bioattivi con potenziali applicazioni farmaceutiche, tra cui agenti antimicrobici, farmaci antitumorali e composti antinfiammatori. Si ritiene che lo sviluppo di vaccini e la genomica contribuiranno maggiormente alla crescita futura del settore, con un tasso annuale composto rispettivamente del 10% e del 9% fino al 2032, secondo quanto riportato dalla EU Blue Economy Report 2024.

Lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine permetterà anche di sviluppare nuovi cosmetici e alimenti arricchiti di acidi grassi omega-3, antiossidanti e vitamine. Inoltre le alghe e i microrganismi possono essere utilizzati per la produzione di biocarburanti, come biodiesel e bioetanolo, nonché per il biorisanamento, contribuendo alla pulizia e alla conservazione degli ecosistemi marino-costieri.

Secondo il Market Research Future il valore di mercato globale (fatturato) delle biotecnologie blu varia tra 2,5 e 3,9 miliardi di euro. A livello europeo, l’interesse per le biotecnologie blu è in forte espansione, con un mercato che nel 2021 ha raggiunto un valore di circa 900 milioni di euro, destinato a crescere fino a 1,8 miliardi di euro entro il 2032 (+6,8% annuo). Tra i principali attori figurano la Germania (28%) e la Francia (23%), che da sole rappresentano oltre la metà del mercato dell’Unione europea e si prevede che cresceranno più velocemente rispetto agli altri Stati membri e all’Italia. Nel nostro Paese, infatti, si registrano ostacoli normativi, criticità nell’accesso al credito a causa delle piccole dimensioni delle aziende del settore e alti costi nelle attività di ricerca e sviluppo.

Note

[1] Definizione biotecnologie blu da EU Blue Economy Report 2024: “L’applicazione della scienza e della tecnologia agli organismi viventi provenienti dalle risorse marine, così come alle loro parti, prodotti e modelli, per modificare materiali viventi o non viventi al fine di produrre conoscenza, beni e servizi”. Questo settore comprende un'ampia gamma di attività e applicazioni, che possono servire mercati e utilizzi differenti

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